giovedì 25 marzo 2010

su me gli occhi

Signore e Signori, da oggi il prestigio sarà solo un eufemismo per i vostri occhi!
Chi era, dove avevo sentito dire che lo spettatore di un'esibizione di magia vuole essere ingannato, inconsciamente vuole credere che quello che vede sia vero? Che i conigli appaiano, che le carte scompaiano, che le vallette vengano tranciate orribilmente.
Forse in un angosciante film con Christian Bale.
Ecco, vedete tutti bene che la mia mano è vuota.
Tutte stronzate. Lo spettacolo di magia è una sfida, un duello. Mani contro occhi. La platea è attenta, vigile, aspetta il passo falso o, ancora meglio, spera di scoprire il trucco, l'artificio. I più esperti osservano bene, non guardano l'uccellino ma si chiedono dove il mago non vuole si guardi, studiano le sue espressioni per catturare un'occhiata obliqua.
Signora, potrebbe farmi compagnia un paio di minuti sul palco? Non le accadrà niente, glielo prometto.
E sta a noi incantatori accettare la sfida, ogni sera col fiato sul collo. Dobbiamo ingannare chi fa di tutto per non essere ingannato. E quindi non basta l'abilità di mano, non bastano passaggi dita-palmo, diversivi, arabeschi e forzature. Devono essere nascosti, non devo mostrare la mia bravura, ma devo nasconderla, renderla invisibile. Non faccio scomparire le cose, faccio scomparire me stesso.
Grazie gentile pubblico, e spero a presto.

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